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"La scuola è qualcuno che ti aspetta" di Emilia Gibelli


In #collaborazione con Bookabook, oggi vi parlo di un interessante proposta che mette insieme narrativa e didattica: "La scuola è qualcuno che ti aspetta" di Emilia Gibelli, pubblicato il 4 Novembre 2022.


"La scuola è qualcuno che ti aspetta" di Emilia Gibelli

  • Numero di pagine: 168

  • Formato: Libro - Brossura

  • ISBN: 9788833237886

  • Prezzo: € 15

  • ⭐⭐⭐⭐⭐

 
Questo testo si presenta in una forma narrativa e didattica, per contemperare differenti esigenze educative. È un libro narrativo perché vuole raccontare un'esperienza di vita, un percorso umano e professionale, è un testo di didattica perché vuole comunicare i passi concreti che lo hanno reso possibile.

Alessio è un bambino in procinto di iniziare la scuola primaria con una diagnosi ben precisa: autistico, ipercinetico, con sindrome oppositiva, disprassico e con una compromissione delle capacità intellettive di grado medio. In questo libro, la voce narrante nonché autrice Emilia ci racconta del percorso fatto con Alessio dal primo giorno all'ultimo delle scuole elementari, un percorso fatto di tante difficoltà ma anche di enormi passi avanti. Nonostante la confidenza presa quasi subito con l'insegnante di sostegno, Alessio inizialmente era restio a socializzare, ad ascoltare, a eseguire semplici indicazioni.

La grande fatica posta in essere, però, aiuta poi ad apprezzare di più ogni traguardo, ogni piccolo progresso o inizio di progresso, che è sentito anche un po' come proprio, perché è stato così fortemente voluto, cercato, atteso, "sudato".

Il percorso scolastico di Ale è stato quasi tutto in salita, ma con pazienza e fermezza di Emilia e grazie anche ai compagni di classe, ai genitori, agli insegnanti e a tutto il personale scolastico, è riuscito a raggiungere il traguardo delle scuole elementari con ottime capacità di lettura e scrittura, ma anche riuscendo a comunicare e socializzare di più.

 

Questo libro per me è stato un grande regalo: un'esperienza reale e a tratti faticosa che può insegnare tanto ad ogni persona col sogno di diventare educatore, maestro o professore. Leggendo la diagnosi di Ale, ho iniziato a cercare i vari significati delle parole, imparando fin da subito a capire il comportamento di Ale in determinate situazioni descritte. L'Autrice ci riporta fedelmente i primi passi: la conoscenza, la confidenza, i colloqui con i genitori e le prime domande. Troviamo una descrizione precisa dei primi giorni di scuola in cui l'insegnante cerca di capire come approcciarsi ad Ale, come farsi seguire e ascoltare, come riuscire a parlargli senza farlo scappare.

Stando vicino a lui avevo quasi l'impressione di non esistere, di essere invisibile, inconsistente. Ogni tanto dovevo toccarmi il viso o le braccia per sentire che c'ero ancora. Era una sensazione profonda di smarrimento con cui dover fare i conti.

Emilia capisce che per conquistare l'attenzione di Ale deve inventarsi giochi che possano gratificarlo e motivarlo. Il primo scoglio era l'entrata a scuola e la separazione dai genitori, ma grazie ai compagni di classe che lo aspettavano all'entrata trepidanti e festosi, Ale iniziava ad avvicinarsi sempre più volentieri, specialmente quando erano in tanti ad acclamarlo. Il secondo obiettivo, invece, era l'appello, ma dalla narrazione capiamo che presto Ale è stato in grado di rispondere e addirittura di fare l'appello, imparando tutti i nomi dei compagni di classe e ripetendolo a volte per noia. Pian piano si sono aggiunti altri piccoli passi, come un'espressione sempre più corretta e comprensibile, uno sviluppo del linguaggio più approfondito e contemporaneo allo sviluppo del pensiero.

Sono convinta che tutti i bambini, anche i più gravi, capiscano almeno l'intenzione del linguaggio verbale e gestuale, dello sguardo, degli occhi, del sorriso, del tono di voce, delle mani, della vicinanza fisica e della postura, nel loro tessuto esistenziale di affetto, di relazione, di riconoscimento, di messaggio profondo di valore. C'è, infatti, un'intelligenza della vita che i bambini con disabilità hanno, a volte più di noi, una capacità di saper cogliere la bontà o meno di una relazione.

Non posso che confermare, per esperienza personale, la citazione qui riportata. Ale capiva l'affetto che i compagni e il personale scolastico gli dimostravano e proprio grazie ad un ambiente positivo è riuscito a migliorare, ad imparare, arrivando alla fine della scuola elementare sapendo leggere e capire le indicazioni, sapendo comunicare, pur molto semplicemente, con i compagni, sapendosi prendere cura degli altri con piccoli gesti che non passano inosservati ad un occhio attento. Ale era circondato dall'amore e dava amore e senza degli ottimi compagni di viaggio non sappiamo se il percorso di Ale sarebbe stato altrettanto gratificante. Ma bisogna fare un appunto a questo discorso:

La persona non è mai riducibile a quello che è in grado di fare, ma nemmeno a test, diagnosi, analisi, relazioni, giudizi, voti... È molto di più, sfugge a qualsiasi schema e definizione. Ogni persona è sorprendente, è un mister, grande, unico e irripetibile. Ogni persona avrebbe potuto non esserci e invece c'è.

In questo libro ci vengono dati dei consigli nati dall'esperienza, ci vengono spiegati giochi, come il gioco dei cartelli, i giochi con le sillabe, ci viene raccontato del nuoto e dell'equitazione come sport in grado di far brillare Ale per i piccoli e grandi traguardi raggiunti e della musicoterapia, ci viene descritto sommariamente il rapporto tra Ale e i genitori, anch'esso fondamentale per la crescita del bambino. Ogni bambino o ragazzo che sia ha bisogno di essere seguito, da genitori e insegnanti, per poter compiere passi avanti, per poter crescere sano e soprattutto felice.

Come quando semini un bel fiore e poi vai tutti i giorni a vedere se è spuntato qualcosa, per molto tempo sembra che non accada niente e vedi solo la terra. Lo annaffi, attendi e speri. Poi all'improvviso ti accorgi con sorpresa che è comparso un piccolo germoglio. E un bel giorno ecco che è sbocciato il fiore.

L'autrice ci racconta personalmente una storia durata cinque anni, una storia fatta di salite e discese, un percorso di crescita per il bambino sicuramente ma anche per lei come educatrice e insegnante, e lo fa con passione, con cura e attenzione, con un linguaggio alla portata di tutti (escludendo i termini prettamente medici). È un libro importante, oserei dire un must per chiunque voglia approcciarsi al mondo dell'insegnamento, non solo nell'ambito del sostegno. Ho sentito particolarmente questo libro; mio cugino, affetto da una patologia che porta alla compromissione delle capacità intellettive, non ha avuto la fortuna di avere un'insegnante paziente e caparbia come l'autrice di questo libro, ma si parla pur sempre degli anni '90. Ringrazio la CE per avermi omaggiata della copia cartacea, è stato un grande regalo.

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