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"Layla" di Massimo Piccolo


In #collaborazione con la CE Neapolis Alma Edizioni, oggi finalmente ho il privilegio di parlarvi di "Layla" di Massimo Piccolo, pubblicato a Luglio 2021.


"Layla" di Massimo Piccolo

  • Numero di pagine: 397

  • Formato: Libro - Brossura

  • ISBN: 9788894610901

  • Prezzo: € 10

  • ⭐⭐⭐⭐⭐

 

Siamo in una Napoli attuale, contemporanea. Layla si è appena trasferita da Firenze con suo padre e non sa cosa le aspetta, è insicura e spaventata e per calmarsi spesso prende alcune pillole nascoste in zollette di zucchero. Si ambienta presto in quella città sempre viva e allegra e si orienta con il mare, senza mai perdersi, trovando nello stesso un senso di calma e tranquillità che spesso le manca.

Fuori dall'androne il sole torna a farsi sentire, sbianca le pietre del marciapiede e brilla sul mare. Non puoi perderti in una città col mare, pensa Layla.

Girovagando per la città, Layla rimane colpita dalla bellezza di un ragazzo che vede passare per caso insieme ad un amico, iniziando a seguirli per scoprirne di più, invano. Soltanto con l'inizio della scuola Layla scopre il nome di quel bel ragazzo: Gabriel. Ma sorge un problema, perché Gabriel è il fidanzato di Sara, sua unica amica e compagna di banco dall'inizio della scuola.

Quando sono felice faccio qualche guaio e perdo tutto.

Layla, Sara, Gabriel e Tommaso detto "Pisto" iniziano a frequentarsi sempre più assiduamente, sia a scuola che fuori, stringendo una solida amicizia. Anche Bianca, amica di Sara, a volte partecipa alle loro uscite, ma qualcosa nella ragazza nuova la inquieta. Ma Layla non sta sempre bene: ha momenti positivi di allegria e condivisione e momenti negativi, fatti di attacchi di panico e chiusure a riccio. I suoi amici cercano di starle vicino, soprattutto Sara, ma non è sempre facile. Inoltre, Layla ha dei seri problemi con suo padre, un uomo esasperato e distrutto dal corso degli eventi, spesso violento. Fortunatamente, a casa con loro spesso c'è Anna, una donna bellissima, comprensiva e affabile, protettiva nei confronti di Layla.

E' incredibile, pensa Anna, come negli attimi nei quali la ragazzina chiude le palpebre si perda quasi del tutto il senso del suo viso. Una maschera poggiata alla parete, o tenuta su da un filo. Ecco. Di quelle con dei buchi enormi al posto degli occhi. Ma con una vocina che ogni tanto esce a monosillabi.

E, mentre la vita scolastica scorre senza problemi, la vita privata, invece, è velata da un alone di mistero. Layla è incostante, il padre un mistero, Anna un altro enigma. E Gabriel, amante della logica, dello studio e delle spiegazioni razionali, ha la necessità di scoprire tutta la verità su quella strana ragazza e famiglia. Ma, soprattutto, chi è "La Sposa" di cui leggiamo in alcuni capitoli e che collegamento c'è con la vita di Layla?

Poiché ogni "sistema" tende a conservare o preservare la quiete, una volta entrato in contatto (fosse pure solo olfattivo) con la pozione, il soggetto non solo non potrà fare a meno di berla, ma farà anche in modo, senza alcun intervento terzo, di seguire il suo destino.

Tra passato e presente, tra credenze e usanze, tra fantasmi e morti sospette, ci immergiamo nella città del Vesuvio e nelle sue bellezze fino ad un finale inaspettato e spiazzante.

 
Quanti sono i giorni della vita che ricorderete? Quanti passeranno anonimi, già dimenticati ancora prima di addormentarvi, inutile ammasso di cose controvoglia e noia, lì solo a fare numero? Nell'ultimo mese, quanti giorni potete dire di aver vissuto sul serio?

Ho divorato questo libro, l'ho amato e apprezzato in ogni sua parte, in ogni capitolo e ogni paragrafo. Questo è un romanzo ben scritto, con un linguaggio semplice ed efficace, molto particolare, inaspettato e sorprendente. Tutto assume un senso soltanto sul finale, lasciando il lettore con il fiato sospeso per tutta la durata della lettura. Ho apprezzato molto lo svolgersi della storia con gli intermezzi, riferiti alla storia stessa, del blog di Gabriel. Ho trovato in quelle pagine nozioni, spiegazioni, ma anche spunti di riflessione e consigli, pagine che ci fanno inquadrare alla perfezione il personaggio: un ragazzo intelligente, razionale, ambizioso, bisognoso di sapere e di scoprire, appassionato e preciso, ma comunque pur sempre in preda agli ormoni del liceo. E' da apprezzare anche la citazione alla fine di ogni pagina del blog, appropriata e interessante.

I mostri sono reali e anche i fantasmi sono reali. Vivono dentro di noi e, a volte, vincono. (Stephen King)

Sara è una ragazza bellissima e formosa, dalla descrizione di Layla, al punto da iniziare a smettere di mangiare pur di somigliare alle dive di Instagram. Vuole sfondare nel mondo della moda, ma non sa come fare per realizzare il suo sogno. E' insicura del suo aspetto, vuole omologarsi, ma caratterialmente è molto spigliata e divertente, con Gabriel spesso sexy e maliziosa, con Layla si comporta da vera amica sostenendola e preoccupandosi di lei, con Pisto, infine, si mostra divertente e partecipe. Bianca, al contrario, è spesso scontrosa e astiosa, specialmente con Layla, ma è più una presenza sporadica. Pisto è il personaggio che più ho apprezzato caratterialmente, perché più complesso di come si mostra, sempre ironico e divertente, spiritoso e istintivo.

[...] E poi ha scoperto una nuova attività capace di rasserenarla: sedersi, da sola, in un angolo un po' nascosto di una delle tante chiese della città. Anzi, a volte pensa che quella solitudine sospesa nel tempo, tra mura, colonne, dipinti e statue di centinaia d'anni sia la sola a procurarle una vera sensazione di pace.

Layla è sicuramente il personaggio più complesso della storia, oltre ad essere la protagonista indiscussa. Alterna momenti di solitudine e tristezza a momenti di felicità e serenità, si sente spesso incompresa e sola, è lunatica e molto timida, soltanto in determinate situazioni abbiamo visto un carattere un po' più sfrontato ed estroverso. La sua situazione non è per nulla chiara, la sua famiglia e il rapporto con suo padre lo è ancora meno. Ciò che sembra all'inizio non è la realtà dei fatti. Alla fine si prova quasi pena per questa povera ragazza che non vuole altro dalla vita che sentirsi amata, compresa, visibile, importante. Più leggiamo, più impariamo a conoscerla e a capirla, fino a scoprire in realtà di non aver capito proprio un bel niente.

Regola numero 10: effetto magnete. Quando un pendentes gira nel vortice i soggetti che si trovano vicino a lui vengono attirati e risucchiati con lui stesso.

I tre ragazzi sono attratti da Layla, seppur in modi diversi: Sara sente il dovere di proteggere quella timida e introversa ragazza da quelli che sembrano abusi da parte del padre, Pisto sente il bisogno di risollevarla, rincuorarla e farla sorridere, Gabriel quello di capirla, di avvicinarla, arrivando a volerla avere tra le sue braccia, a volerla possedere. Layla è la calamita e loro sono i magneti, Layla li attira e loro cadono in trappola. Tutto questo viene "studiato" dalla Sposa Vergine, una donna che si dice sia dotata di poteri e che possa svelare, e in qualche modo annullare, il paranormale, quindi tutto ciò che riguarda demoni, esseri posseduti, fantasmi. Nessuno sa chi sia la Sposa, si sa solo che è una donna bellissima, elegante, intelligente e studiosa di simboli, miti, culti ed esoterismo, e che si è stabilita proprio a Napoli, dove "lavora".

Ogni epoca pensa di avere il controllo della verità e che tutto quello che c'è stato prima erano solo fantasie e favole per bambini… la sai una cosa buffa? Alcune congetture della fisica teorica sul multiuniverso somigliano molto di più all'idea di mondi che si aveva migliaia di anni fa che a quelle della nostra religione… buffo, no?

Non voglio dilungarmi ancora sui personaggi, sono tutti ben delineati e inquadrati, molto caratterizzati, con le insicurezze e fragilità che soltanto un gruppo di adolescenti può avere. Il romanzo nel complesso si compone di una rete di misteri e di sottotrame ben create e soprattutto accattivanti, al punto da mantenere il lettore incollato alle pagine. Ho trovato interessante anche la ricerca di Layla e Gabriel e la conseguente conclusione, un punto cruciale di tutto il libro, capace di cambiarne le sorti. I temi trattati sono profondi e importanti: passiamo dai più piacevoli e normali, quali l'amicizia e l'amore adolescenziale, i battibecchi o litigi, la gelosia, a quelli più ostici, come il tradimento, i disturbi alimentari, la violenza e l'autolesionismo. Ogni tema è trattato con rispetto e attenzione, non ci sono scene troppo cruente, ma soltanto alcuni cenni di situazioni che lasciano presagire al peggio e creano inquietudine nel lettore.

[...] Che l'elemento "perturbante", una volta calato in un contesto, portasse un progressivo scompiglio di equilibri e comportamenti con esiti sempre più drammatici l'era stato chiaro fin dal primo caso. Ma con quali effetti si insinuava tra i poveri sfortunati rimasti per caso impigliati nella spirale della ragnatela del "perturbante"?

Napoli, infine. Layla ci descrive la città attraverso i suoi occhi, i suoi passi e le sue scoperte. Napoli non è soltanto uno sfondo, è viva nelle situazioni e nella risoluzione dei misteri, è viva nelle credenze e nella fede, è nelle tradizioni e nelle usanze al punto da risultare parte stessa del romanzo quasi fosse un ulteriore personaggio. Conoscendo un po' la città, mi sono ritrovata a camminare per le sue vie insieme ai protagonisti, ho ammirato il mare insieme a Layla, ho assaporato le delizie cucinate come se le avessi davanti. Ci sono suspense e colpi di scena, ci sono chat e discorsi, messaggi e situazioni dal vivo, segreti e sensi di colpa. E' un romanzo completo, veramente ben scritto, scorrevole e singolare, meraviglioso dal mio punto di vista, da non perdere. Sicuramente finisce nella mia top ten di quest'anno.

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