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"Le spine della rosa" di Claudio Fraccari


Grazie alla Gilgamesh Edizioni ho potuto leggere “Le spine della rosa” di Claudio Fraccari, una commedia breve in prosa.


"Le spine della rosa" di Claudio Fraccari

  • Collana: Anunnaki

  • Numero di pagine: 111

  • Formato: Libro - Brossura

  • ISBN: 9788868675165

  • Prezzo: € 11,40

  • ⭐⭐⭐

 
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti non è puramente casuale

Un viaggio in Cornovaglia per le vacanze estive viene descritto in un diario. I protagonisti di questo racconto sono una famiglia italiana che vive in Irlanda del Nord, composta da Vicky, suo marito Marc e i loro figli Morgana e Tristan insieme al loro cane Penny, e i nonni partiti dall’Italia. La voce narrante è proprio quella del nonno, italiano doc, che racconta il suo viaggio narrandone verità e finzione, trasformando i pensieri e inserendo situazioni verosimili. Il divertimento è assicurato, i problemi non mancano, ma è una storia di tutti i giorni, una storia di vita come tante, una quotidianità che nasconde sempre sorprese.

 

Devo ammettere di aver iniziato questo romanzo con molte buone sensazioni, le prime pagine scorrono velocemente e permettono al lettore di entrare nella routine della vacanza di questa grande famiglia. Entrando poi nel vivo delle settimane, si scoprono tutti i caratteri principali dei vari personaggi, così come si scoprono anche i loro difetti, ed è questo che forse mi è pesato. Escludendo il nonno narratore e la piccola Morgana, gli altri protagonisti di questa storia non mi hanno colpita particolarmente, anzi li ho trovati spesso pedanti e quasi fastidiosi. Alla fine di tutto, però, credo che ogni famiglia di cui si narri la quotidianità, la routine, l'intimità, possa risultare pesante, ma proprio per questo dimostra di avere qualcosa di reale e veritiero. Sta al lettore, ora, decidere se è tutto vero o meno, se c’è qualcosa di inventato o meno. Personalmente, io ho trovato tutto “troppo”, partendo dal rapporto tra i due nonni e giungendo all’arguzia e alla furbizia della piccola Morgana, anche se non escludo assolutamente che invece questi caratteri facciano parte della parte reale del diario. Chissà, sta a voi ora.

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