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"The Game - La storia di Mohammad"


Ho trovato questo piccolo libricino in una casetta di libri del mio paese e mi ha colpito parecchio sia per il titolo che per l'illustrazione in copertina.


"The Game - La storia di Mohammad"

  • Numero di pagine: 62

  • Formato: Libro - Brossura

  • ISBN: /

  • Prezzo: € 7

  • ⭐⭐⭐⭐

 
THE GAME. Lo chiamano così, anche se è tutt'altro che un gioco.

Una piccola opera d'arte, ma anche un grido d'aiuto. Una storia vera, la storia di Mohammad, lungo la rotta balcanica verso la Bosnia e poi per la Croazia fino a luoghi migliori, privi di guerra e povertà. Parla in prima persona Mohammad, raccontando il suo viaggio per raggiungere Sarajevo, passando dalla Serbia. Racconta di tutti i passi indietro che ha dovuto fare, lui, un ragazzino di sedici anni, e della sua storia in comune con molti ragazzi, uomini e donne. Narra ciò che poi viene riportato fedelmente in questo piccolo libro in un centro per minori gestito da MFS-EMMAUS BIH nella Bosnia nord-orientale. Mohammad spera in un futuro migliore, per questo l'indomani dal suo racconto scappa dal campo per ritentare il Game.

Dopo averlo ascoltato, sono affiorate tante domande ma la giornata era stata lunga e così le abbiamo rimandate al giorno dopo. Siamo tornati. L'abbiamo cercato. Ma non c'era. Ci hanno detto che era partito. Quella notte avrebbe tentato ancora il Game.
 

Parlare della "trama" non ha senso in questo caso, perché si tratta della trascrizione di un racconto, tutt'altro che semplice o facile da digerire. La storia narrata da Mohammad è cruda, pesante e spietata in alcuni punti. La realtà del racconto è confermata dalle illustrazioni, essenziali, significative, oscure e tetre. Mohammad racconta solo una piccola parte del suo viaggio infinito. Ad esempio, parla di come ha raggiunto completamente solo il suo amico Amin che lo aspettava a Sarajevo. Narra di fughe dalle forze dell'ordine, di treni e taxi, di villaggi senza nessun riparo e di tentati arresti. I due volevano andare in Germania, speravano in una vita migliore. Riuscirono ad arrivare anche in Croazia insieme, ma non sempre va tutto come si spera. Il Game è un circolo: tutti ci provano, in pochi ne escono e tanti non sopravvivono.

Il giorno dopo Amin mi dice: «Anche io avrei fatto lo stesso. Riposiamoci qualche giorno. Poi ritentiamo il game.» «Insieme?» «Insieme. Come amici.»
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